Il 23 febbraio 1981 la neonata democrazia spagnola viene messa in pericolo da un tentativo di colpo di stato (ribattezzato 23-F), gettando un Paese già in tumulto ancora più nel caos. Esattamente tre mesi più tardi, il 23 maggio, undici uomini incappucciati fanno irruzione nella sede di Barcellona della Banca centrale. Quello che inizialmente sembra solo un altro assalto armato a una banca, si rivela in realtà una sfida vera e propria per testare la solidità della giovane democrazia spagnola, da poco instaurata dopo la morte di Francisco Franco nel 1975. I rapinatori, infatti, hanno sequestrato più di 200 ostaggi e minacciano di ucciderli se il governo non acconsentirà a rilasciare l’ex colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero e altri tre funzionari del tentato golpe di febbraio.